La vita artistica e professionale di Guido Milani, ricca di soddisfazioni, dipinge un ritratto di lui brillante e solare; in realtà, egli nasconde una parte assai fragile ed insicura di sé, che non emerge mai nei contesti pubblici e lavorativi. Nonostante il carisma e lo spirito creativo, che lo mettono a contatto con migliaia di persone, Guido percepisce spesso un senso di estrema solitudine. Quando i riflettori si spengono, il pubblico svanisce e le attività imprenditoriali terminano, egli si ritrova a fare i conti con la propria intimità: affronta silenziosamente un malessere personale che sceglie di non condividere con nessuno, nemmeno in famiglia.
Essere leader, dunque apparire agli occhi altrui come un personaggio forte e determinato, gli impedisce di costruire relazioni affettive profonde e di esternare aspetti delicati della personalità, quelli che lo rendono debole e vulnerabile. Convive per anni con un fastidioso, quanto indefinito, disagio all’apparato genitale, che non gli permette di gestire regolarmente la propria sessualità. Percepisce dolori a cui, per immotivato pudore, non cerca spiegazioni: ciò gli crea non pochi problemi con le fidanzate che si susseguono tra il 2004 e il 2009, problemi che incidono pesantemente sulla sua emotività.
Nel 2010 comprende di essere attratto da persone del proprio sesso. Fatica ad accettarlo. Affronta la scoperta dell’omosessualità, abbinata alle difficoltà ai genitali, come una debolezza e un nonsoché di cui vergognarsi. L’immagine pubblica di uomo sicuro, deciso e risoluto, pieno di progetti e fantasia, stride con il profilo più intimo che solo lui conosce e del quale decide legittimamente di non parlare.
Nell’inverno 2010, all’età di 25 anni, si registra ad un social network per giovani omosessuali, spinto dal desiderio di conoscere persone con cui instaurare rapporti affettivi slegati dal lavoro, per tentare di comprendere a pieno il proprio orientamento sessuale. E’ in quel contesto che si imbatte in Carlo (nome di fantasia), un ragazzo di 18 anni. Il giovane pubblica spontaneamente annunci in qualità di “gigolò”: offre dunque la propria compagnia a pagamento. Guido si convince ingenuamente di poter colmare in quel modo il vuoto affettivo che lo tormenta.
Durante le vacanze di Natale, lo invita a trascorrere due giornate alle terme. In tale occasione, scopre che il ragazzo ha mentito sulla propria età anagrafica: non è un diciottenne, come lui stesso dichiara on line (il sociale network ove si conoscono è riservato tassativamente a maggiorenni) ma sta per compiere 17 anni.
Entrambi trascorrono comunque due giornate insieme all’interno di una struttura ricettiva convenzionata con un rinomato centro termale. Tutto accade alla luce del sole, senza alcunché di illecito: il clima è sereno e Guido si illude di costruire una buona amicizia. Durante la permanenza non accade nulla di compromettente: Guido è chiaro, non cerca rapporti sessuali, anche per via delle difficoltà ai genitali (non ancora oggetto di diagnosi medica) che lo infastidiscono ed imbarazzano. L’indomani, poco prima di salutarsi, Carlo esige il pagamento di un corrispettivo per il tempo trascorso ma riceve un diniego per via della menzogna sull’età; infatti, appena scoperto che egli non fosse ancora maggiorenne, Guido si era convinto ad accedere all’hotel e alle terme solo in spirito d’amicizia, pattuendo con il giovane che non gli sarebbe stato elargito alcun compenso.
La frequentazione tra i due si interrompe subito. Guido non ha più contatti con Carlo, che scompare per quasi 3 anni. Tutto precipita all’improvviso durante l’estate 2013, quando il giovane ripiomba inaspettatamente nella vita del regista, digitando un volgare commento on line: la pagina Facebook di Guido viene seguita da molte persone, che esprimono pareri positivi sul suo lavoro. Sotto una serie di post, Carlo insinua pubblicamente che Guido sia una persona orribile, disposta a pagare per avere rapporti sessuali, persino con minorenni.
Guido, che di Carlo si era praticamente scordato, elimina il post e lo blocca. Poco dopo, scopre che il giovane si è rivolto ad una adolescente iscritta nel gruppo “Ragazzi e Cinema”, inviandole un messaggio in cui ribadisce le pesanti calunnie precedentemente postate sul web. È la madre della stessa ad informare Guido dell’accaduto.
Sembra una ripicca per non essere stato retribuito tre anni addietro. Tutto pare finito lì. Ma non è così.