Guido Milani rimane in carcere, da innocente, per 3 anni e mezzo, dal 26 marzo 2019 al 1 ottobre 2022.
È detenuto presso la Casa Circondariale di Modena, dove da un lato trova la forza per reagire e lavorare in prima persona alla propria difesa giudiziaria ma dall’altro vive, suo malgrado, un incubo nell’incubo.
A quasi un anno dall’ingresso, l’8 marzo 2020, in concomitanza con l’inizio della pandemia e il propagarsi del Covid, nell’istituto scoppia una violenta rivolta, ad opera di un cospicuo numero di carcerati. Guido è testimone, oltre che vittima, di un dramma, il cui epilogo sarà di nove morti: una strage.
L’edificio viene saccheggiato, distrutto ed incendiato; il regista si ritrova faccia a faccia con un rivoltoso che, sotto l’effetto di psicofarmaci, impugna un affilato coltello sottratto nelle cucine e minaccia di uccidere tutti. Per diciotto interminabili ore, Guido Milani (e, come lui, molti altri detenuti) rimane ostaggio di una banda di criminali che manifestano dissenso allo Stato con inesauribile violenza. Il regista è letteralmente intrappolato all’ultimo piano dell’istituto, tra fumo e devastazione.
Le conseguenze della sommossa sono, se possibile, ancor più drammatiche: su 550 persone ristrette, la stragrande maggioranza viene trasferita altrove, dal momento che la Casa Circondariale è inagibile. Solo in 70, tra cui Guido, rimangono a Modena, all’interno di celle fredde, senz’acqua e con residui fuligginosi.
Della rivolta, delle cause e conseguenze, dei morti e dei tanti interrogativi rimasti tali, Guido Milani racconta nel libro “A TRECENTO METRI DALLA LIBERTÀ – STORIA DI UN CARCERE IN RIVOLTA AI TEMPI DELLA PANDEMIA E DI UN UOMO DETENUTO PER ERRORE”, edito da Graus Edizioni.
E’ un testo autobiografico che narra la tragedia dell’8 marzo 2020 da una prospettiva inedita, quella di un “detenuto per errore” ritrovatosi nel bel mezzo di una drammatica sommossa. Il libro, scritto negli ultimi mesi di reclusione, ripercorre inoltre le tappe principali della storia processuale e giudiziaria del regista, soffermandosi sugli aspetti più intimi e su episodi mai condivisi prima, sorprendenti e dolorosi.